sabato 14 aprile 2012

Sorella Luna, Fratello Sole

Questo racconto è basato sulla storia di un fratello e una sorella, ritengo
doveroso per correttezza evidenziarlo sin da ora ...




... incredulo si distese su di un fianco, non poteva credere che la donna
che stava chiedendo di toccarla fosse proprio sua sorella, insieme avevano
condiviso tanto, così sarebbe diventato tutto!
Sentiva rintronare nella sua mente le parole di lei, mentre lenta si denudava
senza imbarazzo, si era spogliata mille volte in sua presenza, ma mai aveva
osato dirgli qualcosa di simile - non era stupido, aveva compreso che dopo
la morte del suo compagno non aveva più voluto cercare altri uomini e che
dopo anni trascorsi a procurarsi piacere da sola, aveva necessità di avvertire
calore sul suo corpo. Comprendeva pure che ripiegare sugli amici più stretti
non era per via della sua immagine una buona idea, ma scegliere che
a farle da cavaliere dei sensi fosse lui che era suo fratello lo lasciò strabiliato.


D'impeto avrebbe dovuto girarsi e andarsene, a trattenerlo invece fu l'istinto
animale. Era nonostante gli anni ancora molto bella, ben curata in ogni minuzia.
La bocca carnosa era già di per sè un invito e spesso si era trovato a pensare
che qualsiasi uomo davanti a tanta armonia e morbidezza non sarebbe
stato in grado di restarne indifferente. In quel frangente poi diventava
impossibile visto che per l'eccitazione continuava a passarvi su la lingua e
mordicchiarsi il labbro inferiore di continuo. Allungò così la mano per
accarezzarle il volto, con le dita giocò qualche attimo sulla sua bocca,
mentre avvertiva il corpo di lei serpeggiare sul letto. I capezzoli erano
turgidi come mai ne aveva visti prima, sembravano gridare,
lo imploravano spudoratamente di non fermarsi. Dopo averli sfiorati,
decise di affrontarli con qualche pizzico, e vedendola innarcarsi, iniziò
a stringerli più forte quasi a volerli sbriciolare. Mugolava sotto le sue dita,
ormai non era più in grado di trattersi ed era ovvio volesse altro,
prese così a mordeli, leccarli mentre la sua erezione strusciava famelica
tra le cosce di lei. Slacciò così i pantaloni e come una spada infuocata
iniziò ad avvicinarsi all'incestuoso pertugio ormai dischiuso e pronto ad
accoglierlo. Lento si spinse dentro lei, poi i colpi presero ad essere sempre
più decisi ed intensi, la bocca di lei per l'eccitazione era divenuta ancor
più superba ed invitante e lui non riuscì a nasconderle che desiderava
sentirla anche solo per pochi attimi sulla sua capella.
Non se lo fece ripetere, sguillò sotto il suo corpo e pochi secondi dopo
se ne stava a quattro zampe, a spolpare l'arnese del fratello.
Era davvero un gran pompinara - pensava mentre sentiva il suo glande
sfiorarle l'ugola, per un'attmo avrebbe pure desiderato goderle in gola,
ma il motivo per cui tutto quello era iniziato era che lei aveva necessità
di essere posseduta da un uomo, quindi la girò e dopo averla afferrata ai fianchi
prese a cavalcarla come era doveroso fosse montata una purosangue
come lei ... come loro.


Scritto da AnimadellaLupa


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